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Antonio Foppoli

Dell’origine dello scrivere in prosa. Lettera poligrafica

Sondrio, Per Gio. Maria Rossi, 1776

In 8 (cm 20,5 x 26,5), pp. XVIII + (2) di errata con pp. numerate 221-222 + 220. Il foglio di errata, con le ultime 2 pagine, 221 e 222, invece di essere montato alla fine, si trova all’inizio, dopo la dedica a Pietro De Salis. Reintegro di carta al frontespizio. Legatura coeva in mezza pelle. Edizione originale di quest’opera di storia della letteratura il cui sottotitolo recita “Lettera poligrafica… in cui si dimostra, che nel mondo dalla sua creazione non si scrisse in prosa mai, ma sempre o in versi, o in poetico fraseggiamento per il corso incirca di 3500 anni”. Il cappuccino Giuseppe Maria da Trevisio nacque nel 1735. Suo padre Giovan Battista era della famiglia dei Foppoli di Mazzo giunta a Tirano dalla Val Brembana. Secondo il giudizio di Eugenio Mazzali l’abate fu considerato uno dei più famosi letterati valtellinesi del Settecento. Entrò in gioventù nell’ordine dei cappuccini passando per il convento di Mendrisio e per altri dell’ordine. Divenne pubblicista e fu accolto nell’Arcadia con lo pseudonimo di Decenno Celendezio. La produzione letteraria del Foppoli, come quella del contemporaneo abate Quadrio, “non si ridusse a un puro esercizio di arte, ma fu animata dall’intento di promuovere l’evoluzione sociale economica, ma anche politica, della Valtellina e della Valchiavenna, ricostruendo le vicende storiche e illustrando le virtù intellettuali e sociali della popolazione…” (Andrea Locatte, a cura di, “Regole sociali e economia alpina”, 2005, p. 20).

SKU: 55 n.1739

700,00 €

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