In 8, pp. 52-62. Br. rifatta con carta d’epoca. Stralcio dagli Atti del Real Istituto d’incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli, tomo I. Saggio in cui l’A. esordisce affermando la mancanza di un’arte vetraria nazionale che fa sì che si debba ricorrere alle produzioni straniere. A Napoli si fabbrica vetro comune ma si tratta di un’attività che non ha mai ricevuto aiuti e pertanto è stata "incapace di risorsa e di miglioramento". "Infatti il fabbricato vitreo monta a tal grado d’imperfezione che la nostra Capitale non ha un cristallo, una lastra, o altro genere di tal sorta ben formato, se non le provengono dalla Germania. Le nostre province di Levante sono obbligate a provvidersi da Venezia, e quelle di Abruzzo per una caraffa, per un bicchiere ricorrono a Roma… Fisserai una volta, o illustre genio Vesuviano, l’epoca atta a destarti dal vergognoso letargo del tuo avvilimento?".
SKU: 40 n.1978
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