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MORARDO Gaspare

Dell’emigrazione de’ popoli nell’invasion de’ nemici. Dissertazione di Gaspare Morardo Onegliese delle scuole Pie dottore collegiato e professore onorario di filosofia nell’Università di Torino…

Torino (Mondov, Michel Angelo Morano (Stamperia Rossi), 1792

In 16, pp. (2b) + (6) + LVII + (1) + (2b). Vignetta xilogr. al fr. e testatina. Segni d’uso alle cerniere. Bella cartonat. coeva decorata di gusto remondiniano. Rara opera di Gaspare Morardo che segue e completa idealmente le precedenti "L’uomo guidato dalla ragione", "Filosofia militare" e "Dei doveri delle milizie". L’A. si domanda se in caso di incursione da parte dei nemici, un popolo debba abbandonare la propria patria: "e certamente è fanatismo, e temerità, non già coraggio e valore l’opporsi a forze sicuramente superiori…"; "in tali circostanze anche i corpi di truppe più agguerrite, e i capitani più esperti se avvenga che non possano reggere o si salvano con la ritirata o non potendo ciò fare cedono al nemico con patti e condizioni, o rendonsi prigionieri di guerra. Questa è la regola generale". Tuttavia questa massima si scontra con i dettami della religione in base alla quale non si deve "andar profughi e raminghi sopra la terra…" in quanto la religione stessa "propone ad ogni linea calici di amarezze, croci, persecuzioni, affanni, povertà, patimenti, travagli". Morardo tenta quindi di mediare fra le due diverse posizioni conciliando spirito cristiano e diritto all’autoconservazione ed esistenza. L’A., nato ad Oneglia nel 1741 e morto nel 1817, fu precettore di Maria Pellegrini Amoretti, una delle prime donne che si laurearono. Entrò nell’Ordine religioso degli Scolopi, si dedicò all’insegnamento, rivelando particolare adesione alle idee illuministiche orientandosi su posizioni vicine al giacobinismo subalpino. Note, infatti, erano le sue prediche "filosofico-democratiche". Proprio per questo i suoi dichiarati atteggiamenti a favore delle innovazioni democratiche gli causarono la necessità di lasciare la religione. Scrisse infatti diverse opere anonime. Notevole anche la sua produzione in campo pedagogico sporattutto orientato all’istruzione della donna come "La damigella istruita" (1787) e "La riforma degli studi d’Italia". Fu nominato dottore collegiato e professore di filosofia presso l’Università di Torino.

SKU: 24 n.465

250,00 €

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