In 4 (cm 22 x 32), pp. (40). Privo di legatura all’origine. Piccolo strappetto riparato al frontespizio. Raro documento, non presente in nessuna biblioteca italiana, con la decisione della corte d’appello di Roma in merito al contezioso del maggiorasco Barberini. Papa Urbano VIII nel 1604 aveva donato tutti i suoi beni immobili e mobili alla famiglia Barberini. Di tali bene poteva però beneficiare un solo membro della famiglia tramite l’istituto giuridico del maggiorasco, ovvero il patrimonio era dichiarato indivisibile e trasmesso al parente maschio più vicino di grado. Il maggiorasco venne in seguito aumentato dalle disposizioni testamentarie di cari esponenti della famiglia Barberini. Sorsero però ad un certo punto delle questioni relative alla nomina fatta da Donna Cornelia Barberini del figlio Carlo a discapito del fratello primogenito Maffeo. La Corte d’appello del 28 agosto 1810 stabilì la caducazione delle ragioni del maggiorasco di Cornelia Barberini, a causa delle sue dilapidazioni del patrimonio, e l’annullamento della nomina da lei fatta nei confronti di Carlo, il secondogenito. La lunga lite, durata dal 1760 al 1810, ebbe quindi termine con una completa vittoria davanti alla Corte di Appello di Roma del primogenito Barberini, Maffeo senior, figlio di Urbano, cui fece seguito una transazione stipulata nel 1811 sotto il vigore del regime napoleonico che aveva abolito le istituzioni, le sostituzioni e le successioni vincolate dalle antiche leggi pontificie.
SKU: 38 n.17371
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