Quaderno manoscritto in 8 grande, vergato con chiara grafia al recto e al verso, di 8 cc. (16 pp.) comprendente anche un fascicolo di Estratto delle primiere costituzioni degl’orfani per l’ordinaria pratica in case, anch’esso manoscritto, di 9 cc., con il regolamento dell’orfanotrofio di Ravenna in nove punti. I fanciulli ammessi devono essere di preferenza orfani di padre e madre, senza parenti che li possano mantenere, con un attestato che certifichi la sana e robusta costituzione. All’età di diciotto anni devono essere congedati: "è preciso dovere d’ogni orfano l’ubbidire e rispettare i superiori ed il ricevere con rassegnazione e umiltà le ammonizioni, ed i castighi […] Guai a quegli orfani che ardiscono con parole, con atti, gesti, mancare al rispetto e alla subordinazione dovuta ai loro superiori. Guai a quelli che dovessero rifiutarsi di ricevere le punizioni, i castighi". Se l’orfano dovesse rifiutare la punizione, gliene sarà infertà una ancora più grave e potrà persino essere cacciato dall’orfanotrofio e sottoposto "alle misure terribili che la legge prescrive in propositi di discoli, vagabondi, oziosi, disutili". E’ poi descritto il modo in cui deve svolgersi la giornata dell’orfano con l’uscita mattutina per recarsi al lavoro nella bottega in cui è impegnato: qui "ubbidirà al rispettivo superiore, e padrone di bottega, onde procacciarsi il suo amore, ed impegnarlo maggiormente ad insegnargli con carità quell’impiego od arte a cui si applica". Non potrà trattenere per sé la paga che gli spetta ma consgnarla nelle mani del rettore dell’orfanotrofio.
SKU: cat. n.209
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