Manifesto cm 40 x 30, piega al margine inferiore, fioriture diffuse. Stampa del testo in caratteri oro. Sonetti pubblicati in lode del sacerdote Stefano Bossolo della Confraternita della Santissima Trinità, o dei Battuti Bianchi, della città di Bra in occasione del discorso quaresimale da lui tenuto nel 1806 nella Chiesa della Confraternita. “Alle riunioni che per rendere lodi ed adorazioni a Dio Uno e Trino tenevano nei primi anni del secolo decimo terzo molti Braidesi, ebbe principio la confraternita della Santissima Trinità. Canonicamente eretta fin da quel secolo, per più di trecento anni praticò le sue opere di pietà cristiana in piccolo, ma bello oratorio, costrutto sul pendio del colle di Bra lunghesso la via, che dalla porta delle Sale conduceva al castello…Zelanti dell’onore di Dio e del bene spirituale dell’uomo, i confratelli praticavano molte opere di cristiana pietà. Principalissime erano, nei primi tempi dell’istituzione della confraternita, l’albergare i pellegrini che, andando in Terra santa oppure a Roma, o di là ritornando, passavano per Bra, il ricoverare in una casa, che dapprima servì loro anche da oratorio, quei poveri che, caduti infermi, abbisognavano dell’altrui soccorso, ed il visitare nelle loro case anche gli altri infermi di Bra, che erano ascritti alla confraternita, porgendo quei consigli ed aiuti, che stimavano essere necessari per la salute dell’anima e del corpo…” (Antonio Mathis, “Storia dei monumenti sacri e delle famiglie di Bra”, 1888, p. 90 e ss).
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