In 8 (cm 16,5 x 25), pagine numerate da 33 a 68. Alcune parti di nastro adesivo applicate all’interno di entrambi i piatti. Brossura editoriale. Numero 2-3 dell’anno primo di questa rarissima rivista di cinematografia, diretta da Enzo Ferrieri, nata come supplemento del “Convegno” nel 1933 e pubblicata fino al 1934 in pochi numeri. Questa rivista assunse subito un tono esplicito di provocazione culturale. Si legge infatti nell’articolo introduttivo del primo fascicolo: “Un momento o l’altro si dovrà pur mettere un po’ d’ordine in una tradizione che va da ‘Quo Vadis’ e da ‘Cabiria’ fino alla cinematografia scritta col lapis della ‘Segretaria privata’, di ‘Sette giorni cento lire’ di ‘Paradiso’ e che dobbiamo sperare sia per esistere anche in Italia come per ogni altro popolo una cinematografia che rappresenti il nostro paese, la nostra razza, il nostro spirito. Esso non è rappresentato né dai film italo-berlinesi e italo-viennesi né da un album di bellezze d’Italia. La sua realtà, semmai, si ha da trovarla di dentro e non di fuori”. Nei pochi numeri usciti vennero pubblicati scritti di: Enzo Ferrieri, Antonello Gerbi, Ettore M. Margadonna, Rudolf Arnheim, Alberto Consiglio, Vinicio Paladini, Filippo Bovini, Remy Assagas, Paul Heilbronner. In questo numero compaiono: uno scritto di Vinicio Paladini dal titolo “Scenografia cinematografica”, “Arte riproduttiva” di Rudolf Arnheim, “I registi: King Vidor” di Alberto Consiglio, un articolo di Ferrieri sul III concorso cinematografico della Fiera di Milano.
SKU: 29 n.5027
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