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Aurons – nous la Revolution?. Rapport à Son Excellent l’Ambassadeur…

Paris, Aux éditions de la Sirene, 1920

In 16, cm 12 x 18,5, pp. 122 + (6). Brossura editoriale. Edizione originale. Esemplare appartenuto ad Antonio Gramsci, come testimoniato dalla sua firma con la dicitura ‘Torino 1920′, apposta a pennino alla prima carta bianca in bella e nitida grafia. Importante cimelio, testimonianza di uno dei periodi nodali della vicenda gramsciana: il biennio rosso, la sua collaborazione all’edizione piemontese dell’Avanti e il breve e straordinario periodo dell’Ordine Nuovo. Di notevole interesse il possesso da parte di Gramsci di questo non comune titolo, dedicato alla situazione politica francese e all’imminenza di un pericolo rivoluzionario nel paese, pubblicato anonimo ma opera di Pierre Albin.  Terzo pamphlet edito nella collana Tract da questa importante casa editrice parigina, fondata da Paul Laffitte e che ebbe tra i suoi collaboratori molti esponenti delle avanguardie letterarie e artistiche del periodo: Blaise Cendrars, Max Jacob, Jean Cocteau, Van Dongen, Fernand Leger, Raoul Dufy. Se i libri posseduti da Gramsci nei lunghi anni di carcerazione furono, dopo la sua morte, inviati in Unione Sovietica per essere riportati nel 1950 in Italia, i libri del periodo torinese non ebbero la stessa sorte, anche se furono molti quelli sui quali costruì la sua formazione di pensatore e militante comunista.  In varie occasioni è stato  ricordato l’amore per i libri  che sempre pervase il pensatore sardo, ‘… fin da ragazzo ha sempre comprato libri, addirittura privandosi delle scorte alimentari … da adulto, gli amici vigilavano ad evitare che spendesse tutto nei libri …’. Repaci, all’epoca ‘guardia rossa’ a difesa della sede dell’Ordine Nuovo, ricorda la stanzuccia di Gramsci nell’alveare di Piazza Carlina, un’angusta cameretta con un lettino, un cassettone, un tavolo e una brocca per lavarsi ma completamente intasata da ‘…caterve di giornali disseminati in ogni dove e le pile di libri accatastate sulla sedia, sui mobili e addossate alle pareti. Allo stesso modo sono ricordate le stanzette di Via Arcivescovado, dove si trovava la redazione dell’Ordine Nuovo e dell’Avanti! ove Gramsci riceveva gli operai: ‘… stanza assurda, piccolissima, uno sgabuzzino con una scrivania … e dappertutto libri e giornali che formavano come una siepe …’. Viglongo, Gramsci a Torino, pp. 75, 159 – 161

SKU: 29 n.5217

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