In 24 (cm 10 x 15), pp. (16) + 208. Legatura in piena pergamena coeva. Edizione non datata, ma ascrivibile al 1709-10 circa, come da riferimento interno al testo, probabilmente stampata in Italia (con falso luogo di stampa Colonia in fine). Contiene una traduzione degli “Acta Pekinensia”, gli atti, le scritture, i decreti dell’Imperatore cinese sulle missioni dei Gesuiti in Cina. Il Cardinale torinese Carlo Tommaso Maillard de Tournon, già patriarca di Antiochia, fu emissario papale in Cina, visitatore apostolico e legato nel 1705, inviato da Clemente XI per cercare di trovare una soluzione all’annosa questione dei riti cinesi, ovvero l’accusa rivolta ai Gesuiti di tollerare pratiche illecite da parte dei convertiti. De Tournon non esitò a condannare i riti, emettendo un decreto di condanna dei riti malabarici ma incorrendo nella reazione dell’imperatore K’ang-hsi. Su ordine imperiale, de Tournon fu fatto arrestare e consegnare alle autorità portoghesi di Macao. Nel 1710 Matteo Ripa raggiungeva il prelato a Macao, con i suoi compagni e, assolta la prima parte della missione per la quale era stato compiuto il lungo viaggio, prolungava la permanenza nella città per assistere in malattia il cardinale trattenuto in stato di prigionia e ritrarlo negli ultimi giorni di vita. Dopo il fallimento delle missioni diplomatiche di Tournon nel 1705 e, più tardi, di Carlo Ambrogio Mezzabarba nel 1720, la tolleranza goduta fino a quel momento dai Cristiani si trasformò nel 1724 in proibizione totale del cattolicesimo nelle province cinesi. Questo costrinse le comunità locali e i missionari stranieri e cinesi a lavorare in clandestinità per oltre un secolo fino alla dichiarazione della libertà religiosa per il Cristianesimo imposta dai trattati sino-occidentali a seguito delle Guerre dell’Oppio di metà Ottocento. Cordier, Bibliotheca sinica, p. 400. De Backer, Sommervogel, Bibliotheque de la Compagnie de Jesus, vol. 11, p. 1275.
SKU: 55 n.1849
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