In 8 (cm 16 x 22,5), pp. (12) + 268 + (14) di indice + (2 bianche). Stemma inciso in rame al frontespizio raffigurante il sole che si riflette in uno specchio e il motto “Lumen de lumine”. Gora all’angolo inferiore esterno delle ultime 30 pp. circa. Legatura morbida in piena pergamena coeva con piatti e sguardie rinfrescate. Seconda edizione (edizione originale: Venezia, 1580) di questo trattato sulla peste scritto da Antonio Porto, originario di Fermo. L’A. propone consigli sul modo di preservarsi dalla malattia e di trattare i bubboni, sull’uso dei diversi semplici antipestiferi, fornendo ricette farmacologiche con erbe, unguenti, minerali e pietre preziose per combattere i vari sintomi del morbo. Per quanto riguarda la patogenesi della malattia e le alterazioni che essa produceva nell’organismo, anche Porto, come altri autori del tempo, riconosceva la teoria galenico-araba secondo la quale una violenta putrefazione degli umori avrebbe attaccato il cuore producendo una morte quasi istantanea. Porto, invece, al contrario di alcuni suoi contemporanei, rifiutava la credenza in base alla quale le congiunzioni celesti avevano un decisivo influsso nella propagazione della malattia.
SKU: 55 n.1856
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