In 4, pp. 74 + (1) + (1b) con tavv. sinottiche n.t. e una cartina f.t. più volte rip. D. rifatto. Lievi danni ai p. Br. ed. Studio relativo alla diffusione della pellagra in Umbria: "il tributo maggiore di vittime umane pagato al non mitologico mostro di cui parlo, proviene nella provincia nostra dalla plaga settentrionale cioè dalla parte più elevata e più fredda, ma dei malati di pellagra si rinvengano anche là dove il clima è meno freddo ma molto umido. E sarebbero, secondo le risposte degli Ufficiali Sanitari, 36 i comuni fin ora colpiti e donde il morbo minaccia di estendere il suo fatale dominio". All’interno dell’opera si trovano tavv. sinottiche con il numero dei pellagrosi suddivisi per comune. L’A. enumera le cause della malattia: "le gravi fatiche sostenute sotto la sferza del sole nei lavori campestri; la sporcizia della persona e della casa; il frequente uso di olii acri e di verdure irritanti come aglio, cipolla; principalmente l’uso troppo prevalente ed esclusivo di frumentone, quale alimento quotidiano, ed il conseguente difetto di carni o di uova e di latticini che lo possono sostituire, e nell’astinenza del vino, pur avvenendo che di esso e di liquori si faccia di quando in quando abuso brutale".
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