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Giovanni Boccaccio

Ameto di Messere Giovanni Boccaccio con le osservationi in volgare grammatica sopra esso di Hieronimo Claricio

Milano, Officina Minutiana a ispesa di Andrea Calvo, 1520

In 8 (cm 16 x 21), carte (6) + CIIII + (12 ultima bianca). Pergamena antica rimontata. Edizione milanese della favola pastorale, opera allegorica moraleggiante di Giovanni Boccaccio, misto di prosa e versi in terza rima. Si tratta della prima edizione milanese pubblicata con note grammaticali in appendice. “Andrea Calvo was granted a six-year royal privilegio for an edition of Boccaccio’s Ameto, printed by Alexander Minutianus. Besides the French royal privilegio granted by Francis I as the duke of Milan, Calvo was also granted a five-year papal privilegio by Leo X on 1 June 1520″ (Witcombe, “Copyright in the Renaissance. Prints and the Privilegio in Sixteenth-century Venice and Rome”, 2004, p. 329). Nel giugno del 1520, a fronte della sua prima impresa editoriale rappresentata dalla pubblicazione dell’Ameto curato da Girolamo Claricio, Andrea Calvo, nella premessa dedicata al nobiluomo milanese Giovan Pavolo, difende in maniera appassionata il volgare sancendo la topica equivalenza fra Cicerone e Boccaccio, a difesa della nobiltà del volgare nei confronti delle durevoli aspirazioni del latino umanistico. Brunet I, 992; Adams B-2124; Gamba 21; STC Italian 108. Alberto Bacchi della Lega, p. 99: “Il Calvo dedica quest’opera a Giampaolo di Roma, gentiluomo milanese e dice che, essendo stato per l’addietro l’Ameto del Boccaccio maltrattato dagli stampatori, egli per via di Girolamo Claricio aveva ritrovato una copia bellissima e antichissima, scritta a mano, con l’aiuto della quale avea fatto la presente edizione”.

SKU: 30 n.1370

1.500,00 €

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