In 16 (cm 11,5 x 17,5), pp. XVI + 136 con alcune illustrazioni nel testo. Brossura editoriale. Quarto numero dell’Almanacco piemontese pubblicato a Torino in cinque annate da Carlo Ratti e G. B. Ghirardi che si firmarono con gli pseudonimi di Acrofilo e Pio Terenzio Dori. “Due studiosi di storia patria, due bravi giovani che si celano sotto gli pseudonimi di P. T. Dori e Acrofilo hanno compilato anche quest’anno l’Almanacco di Torino (editore F. Casanova) che conta oramai quattro anni di vita periodica. Nel volume, di 130 pagine, si contengono parecchie curiosità storiche torinesi assai interessanti. Citiamo la monografia sui monumenti di Castore e Polluce, quella sulla Torre del Comune, la lista dei Sindaci di Torino, i Fasti di Val di Susa e un’illustrazione sul motto popolare ‘Contagg’. Secondo l’Autore, questo motivo malaugurato risalirebbe alle terribili epoche di pestilenze di Torino (1599 e 1630). La peste o contagio, come allora si diceva, era il motto di paura, di ira, di maledizione e non pare improbabile che, una volta messo sulle labbra del popolo, non ne sia più stato smesso, come a sfogo della popolare imprecazione. Di quest’avviso non sembra però un’altra studiosa persona che ci manda in proposito il seguente originale articoletto che a titolo di curiosità filologica volentieri pubblichiamo…” (“Di alcuni vocaboli piemontesi che hanno un’origine russa” in “Gazzetta letteraria”, 28 gennaio 1882, p. 28).
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