In 8 grande, pp. 25. Br. rifatta. Saggio relativo all’incapacità produttiva della campagna romana di soddisfare il fabbisogno della sua popolazione a causa dell’alto numero delle terre incolte. La Campagna romana – scrive l’A. – ‘è divenuta un soggetto della più sicura, e lucrosa speculazione, mentre si prendono in affitto le Tenute al solo fine di rivendere le Erbe, e negoziare sui pascoli, abbandonata interamente qualunque idea di coltivazione’.
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