Tavola in eliografia ripiegata (aperta misura cm 29,5 x 45 circa), datata 26 novembre 1940, raffigurante lo schema della maniglia in backelite scala 1:1 dell’accumulatore Pellizzari. Si aggiunge scheda (in doppia copia), cm 11,5 x 14,5, con illustrazione, raffigurante il gruppo convertitore per carica accumulatori. La fortuna industriale di Arzignano nacque agli albori del ‘900 dalla piccola bottega artigiana di Antonio Pellizzari nella quale, accanto ai figli Giacomo e Giuseppe, lavoravano cinque operai. “Vi si fabbricavano attrezzi per molini e la clientela non superava le zone agricole della regione. Ma toccò all’intraprendente Giacomo l’avventura di aprire nuovi orizzonti all’azienda familiare, dapprima con l’invenzione di un processo combinato di macinazione e ventilazione per lo zolfo e poi con la costruzione di turbine e pompe centrifughe. All’indomani della prima guerra mondiale, si orientò verso la fabbricazione di motori elettrici, prima come complemento a quella dei ventilatori e delle pompe e poi in modo autonomo assicurando in tal modo l’avvenire della sua azienda fino, appunto, alla produzione di veicoli elettrici negli anni Quaranta”. (Paolo Preto, “La Valle del Chiampo. Vita civile ed economica in età moderna e contemporanea”, vol. 2, 1981, p. 255).
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