In 8 (cm 16,5 x 25), pp. 62. Qualche alone alle pagine. Un paio di segni con matita rossa ai margini del testo, alcune annotazioni manoscritte a matita. Brossura editoriale. “In linea pregiudiziale dobbiamo riconoscere al dott. Lozzi un merito speciale: quello della savia scelta del tema, cosa davvero (e noi lo sappiamo per lunga esperienza) non frequente nelle tesi di laurea. In merito al lavoro, a prescindere da quelle piccole mende proprie di tutti gli scritti giovanili, dobbiamo fargli un appunto: cioè d’aver pescato troppo nella giurisprudenza che non è sempre la guida più sicura e meno fallace, specie nelle tesi di laurea, che devono avere carattere dottrinale, non forense” (Rivista penale di dottrina, legislazione e giurisprudenza, 1894, p. 568).
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