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MOLLO Sac. Camillo

Istituzione teorico – pratica di canto fermo e fratto su l’antico e ragionato sistema guidoniano, da servire per uso della gioventù ecclesiastica nella celebrazione delle sacre funzioni, compilata dal Sac. Camillo Mollo, Eddomadario della Cattedrale di Napoli.

Napoli., Dallo Stabilimento Tipografico di A. Festa, 1856

In 4, pp. 128. Br. restaurata (con mancanza del p. post e dell’ang. inf. destro del p. ant. Gore alle prime due pp. compresa l’antip. con ritratto del Divus Athanasius, Neapolitanus Episcopus et Patronus Hebdomadariorum Institutor. Interessante testo che, rifacendosi al sistema guidoniano (da Guido d’Arezzo ) rivoluzionava l’apprendimento del canto e utilizzava la cosiddetta mano guidoniana, un sistema mnemonico che utilizzava il frazionamento delle falangi della mano per ricordare la regola dell’esacordo di Guido d’Arezzo per cui, per un cantore, cominciarono ad essere sufficienti soli due anni di studio per imparare l’intero corpus gregoriano. Il sistema guidoniano comportava poi, la trasformazione dei primi segni musicali, i neumi, in grosse note quadrate nere che si diffusero in tutta Europa, pure nel permanere di notazioni locali specifiche (la gotica, l’alsaziana, la beneventana, ecc.)

SKU: 33 n.435

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