In 4, pp. 12. Stemma xilogr. e capolettera. Manifesto camerale contenente provvidenze per la lavorazione dei vetri e dei cristalli. La manifattura privativa era stabilita a Torino, nel quartiere di Borgo Po, tuttavia "per diminuire la forte consumazione di bosco si stabilirà la maggior lavorazione… ne’ luoghi della Chiusa, e Intra". Si fabbricheranno vetri d’ogni sorta, "le lastre di qualunque grandezza, i cristalli, e le bottiglie a foggia di Borgogna, il tutto di buona qualità…". A proposito delle bottiglie "a foggia di Borgogna" sarà permesso l’ingresso solamente di quelle vuote e non di quelle contenenti vino o olio, acque medicinali, liquori. Era infatti proibita l’introduzione e la vendita di vetri provenienti da altri stati. Continua invece ad essere permessa l’introduzione da stati stranieri delle luci degli specchi, delle grandi lastre di Venezia, dietro pagamento della gabella rispettiva. Le fabbriche di Altare avranno la privativa per le province di Lomellina, Tortona, Voghera, Acqui, Oneglia, Alessandria, Vigevano, Alto e Basso Novarese, mentre rimaranno fuori le province di Asti, Biella, Cuneo, Alba, Ivrea, Mondovì, Pinerolo, Saluzzo, Torino, Vercelli, Valenza che saranno invece rifornite dalla fabbrica torinese di Borgo Po. Molto interessante la seconda parte del manifesto costituita da una tabella nella quale vengono enumerati tuttio i tipi di vetri e cristalli con i relativi prezzi di vendita (recipienti, vasi da olio, ampollini, calamj, caraffine, cinamomi, imbuti, ecc…).
SKU: 24 n.0551
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