In 24 (cm 7,5 x 13,5), carte 90. Marca tipografica incisa in xilografia al frontespizio raffigurante una torre merlata sovrastata da un angelo. Legatura novecentesca in mezza pergamena. Seconda edizione, dopo la prima stampata nel 1587, di questa commedia in endecasillabi sdruccioli, scritta da Luigi Groto (1541-1585), cieco fin dai primi giorni di vita, noto come il “cieco d’Adria”. Fu un prolifico poeta lirico e drammaturgo, cimentandosi nei vari generi cinquecenteschi (commedia, tragedia, dramma pastorale, sacra rappresentazione). Scrisse tre commedie per il teatro: Il Tesoro, La Emilia e La Alteria. Alcune sue opere teatrali ebbero fortuna in particolare all’estero (Francia, Inghilterra e Polonia). Lo scrittore è peraltro citato nel III atto del ‘Volpone’ di Ben Jonson, tra i maggiori autori italiani, al settimo posto dopo Petrarca, Tasso, Dante, Guarini, Ariosto e Aretino. Quando scrisse per il teatro, curò anche gli aspetti della messinscena, recitando peraltro egli stesso e ricoprendo anche ruoli in rappresentazioni di altri drammi (fu, ad esempio, Edipo). In questa commedia il reale è spesso trasfigurato, a volte ridicolizzato o estremizzato. Si ritrovano certamente alcuni elementi derivati da Boccaccio, come il motivo della sostituzione della moglie al posto della donna amata e soprattutto il motivo dell’innamorato che si intromette nella camera dell’amata facendosi rinchiudere in una cassa.
SKU: 30 n.1335bis
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