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4.

Guglielmo Bianchi

Sara nel deserto. Dramma o iconografia drammatica in tre parti [dattiloscritto inedito di Guglielmo Bianchi con fogli con annotazioni critiche manoscritte di Luciano Cherchi]

s.l., s.e., 1930

Cartella al cui interno sono conservati i seguenti materiali: “Sara nel deserto. Dramma o iconografia drammatica in tre parti”, dattiloscritto inedito di Guglielmo Bianchi, con correzioni autografe in blu, di carte 63, cm 21 x 30, rilegate al dorso con cordoncino, con testo al solo recto e verso del foglio bianco, non datato ma ascrivibile agli anni Trenta; 11 fogli fotocopiati, tratti da “Editions des chroniques du jour”, con un saggio critico di George Waldemar su Guglielmo Bianchi, con riproduzione di un disegno, di una prosa e di alcune poesie di ‘Sestante’ tradotte in francese; un foglio dattiloscritto al recto (indicato come pagina 4) con bibliografia degli scritti di Guglielmo Bianchi: tra questi sono citati lo stesso dattiloscritto presente nella cartella, definito di proprietà di Luciano Cherchi (scrittore e critico ligure), oltre alla fotocopia dell’articolo francese, seguono i titoli di articoli di Guglielmo Bianchi pubblicati sulla rivista ‘Circoli'; 3 fogli manoscritti in maniera fitta al recto e al verso con idee, studi, considerazioni e suggestioni del critico Luciano Cherchi rispetto alla pittura e alla drammaturgia di Guglielmo Bianchi; infine un foglio con testo dattiloscritto al recto con correzioni a penna (numerato come pagina 70) con titolo ‘Capitolo IX. L’avanguardia non-formale o non integrata’ (solo una parte, non conclusa, del capitolo in questione, con tutta probabilità l’inizio di uno dei capitoli del saggio critico di Luciano Cherchi ‘Tra avanguardia e integrazione. La narrativa italiana dopo il neorealismo’). Interessante insieme documentario che mette in relazione e dialogo le riflessioni di uno studioso e critico, Luciano Cherchi, con l’opera di Guglielmo Bianchi, poeta, drammaturgo, e artista. Bianchi nacque nel 1899 a Lavagna. Nel 1923 pubblica il suo primo libro di versi “Sciamit”, è tra i fondatori della rivista di poesia ‘Circoli’ stampata a Genova dal 1931 al 1939 diretta da Adriano Grande. Il suo secondo, e ultimo libro di versi, è “Sestante”. Si dedica alla pittura ed espone in Italia e all’estero in particolare tra il 1930-35. Scrive anche alcuni drammi per il teatro fra cui appunto ‘Sara nel deserto’ (inedito). Del dramma, nelle sue note, Cherchi fornisce il seguente riassunto della trama: “Andata a vivere in città Sara, nella sua ingenua vitalità, viene costretta da Ciro, che si rivela un abietto individuo, a prostituirsi. Infine, lasciato Ciro, incontra Antonio, l’amante della madre, che successivamente muore in una sommossa”. Tra i motivi interessanti del dramma, Cherchi rileva “il relativismo mitico della storia (analogo a quello di Elsa Morante) e il fluire delle ideologie, accanto alla concezione panteistica di un fluire cosmico misticizzante che ricorda Emerson; alcuni motivi comuni all’arte e alla letteratura degli anni Trenta: il contrasto tra l’intransigenza morale del reverendo e l’esuberante sensualità di Sara…”. Cherchi si sofferma anche su alcuni temi che accomunano Bianchi al drammaturgo William Somerset Maugham e al cinema americano degli anni 30, insieme ad alcuni racconti di Hemingway. Il critico analizza anche la pittura di Bianchi: “Il verde, il rosso, il giallo del paesaggio diventano droga per lo spirito. L’artista prende parte all’esistenza dei luoghi che rappresenta…”.

SKU: 32 n.555

500,00 €

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